Mer, 26 Mar, 2025

Asta deserta per l’edificio di via Cravero: non lo vuole nessuno. Milano rilancia «ora si apra un dibattito sulla destinazione dell’immobile»

Asta deserta per l’edificio di via Cravero: non lo vuole nessuno. Milano rilancia «ora si apra un dibattito sulla destinazione dell’immobile»

Com'era prevedibile, vista l'attuale situazione di crisi econominica, l’asta per l’aggiudicazione dell’edificio comunale di via Cravero, è andata deserta. Nessuna offerta di acquisto è, infatti,  stata presentata nei termini previsti, lasciando aperta la questione sul futuro della struttura che sta attualmente ospitando i servizi demografici, commercio, lavori pubblici e urbanistica che saranno, una volta terminata la ristrutturazione, trasferiti nell'ex RSA Baulino.

«Il sindaco e l’Amministrazione hanno scelto la strada della vendita, escludendo così un’altra opportunità per Caselle: la trasformazione dell’edificio in residenza universitaria - commenta polemicamente il consigliere Endrio Milano (Progetto Caselle 2027) -  L’immobile, infatti, è stato inserito dal Ministero nell’elenco degli edifici idonei a ospitare strutture per studenti nel settembre 2023».

Una polemica non nuova dal momento che proprio Milano aveva proposto di trasformare l'ex Baulino in studentato, ma l'Amminstrazione, guidata dal sindaco, Giuseppe Marsaglia, aveva risposto "picche" candidando invece, l'edificio di via Cravero e quando la struttura era stata inserita nell'elenco degli edifici idonei , stilata dal Ministero, la giunta aveva già deciso di venderlo all'asta.

«La soluzione dello studentato - prosegue Milano - avrebbe potuto rappresentare un’importante opportunità di sviluppo per la città. Ora, considerando che per la seconda volta il mercato non ha mostrato interesse per l’edificio di via Cravero, sorge spontanea la domanda: non sarebbe opportuno valutare con il Ministero la reale fattibilità della residenza universitaria?». 

Un quesito a cui potrà dare risposta solo l'Amministrazione Marsaglia, ma Milano non si arrende e rilancia: «a questo punto sarebbe fondamentale avviare un dibattito pubblico e trasparente sul futuro del patrimonio comunale, coinvolgendo il maggior numero di cittadini per raccogliere idee e proposte. Prima di procedere con la vendita e rischiare di svendere un bene della collettività, è necessario esplorare tutte le alternative possibili».

A tal fine, il gruppo rinnoverà la richiesta in Consiglio comunale a considerare questa opportunità per il futuro della città.

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